giovedì 20 agosto 2015

La condizione dell'Io

Le nostre qualità si esprimono in dati ambienti.
Io non sono nato per andare in certi posti,
per divertirmi come la maggior parte dei giovani,
per pensare come loro,
per agire..
...e muovermi,
come loro.



Mi sento come ad una tavola sfarzosa con di fronte un piatto di aragoste,
Non so come comportarmi,
Non so come affrontare il nemico invisibile,
Non so come uscire dall'inettitudine.

martedì 18 agosto 2015

Lo scrittore

Quando si divora un libro, comunemente di narrativa, che risulta entusiasmante, a volte ci si ritrova a fare sogni strani.
Avete mai sognato la vita di un personaggio inesistente dopo che avete finito un dato libro?

è un'esperienza bellissima e surreale, che denota immaginazione, fantasia e il fatto che quel libro sia, evidentemente, scritto bene.



Questa esperienza l'associo alla stessa che mi capitava da bambino, quando immaginavo le vite dei personaggi dei film dopo la fine del suddetto. 
Allora mi mettevo a scrivere il "seguito"; ricordo ancora quando scrissi il seguito di "Pirati dei Caraibi" quando ero in prima media immaginando la morte del padre di Will Turner eccetera..

Ora, invece, mi limito a sognare ed immaginarmi la vita dei vari Bill Denbrough, Wiston Smith, Katniss Everdeen eccetera, una volta finite le loro avventure.



E questo immaginarsi le storie penso sia la qualità principale che deve avere chiunque aspiri a scrivere qualcosa a livello pubblico; chiunque aspiri a diventare scrittore.

Perchè per scrivere non serve la sintassi perfetta, l'assenza di errori grammaticali o un'intelligenza oltre la media. La scrittura richiede impegno, furbizia e il saper raccontare, qualità che non tutti( nemmeno alcuni scrittori) hanno.



Perchè uno scrittore prima di essere un punto di riferimento per la propria lingua deve essere un sognatore che ama immaginare. 
Immaginare un mondo migliore.

lunedì 10 agosto 2015

la decadenza dei Best Seller e la sorpresa del commerciale

Oggi voglio parlarvi di un libro all'apparenza commerciale, un libro che all'apparenza può sembrare un semplice pretesto per raccontare un horror fantascientifico e guadagnare un po' di soldi, un libro all'apparenza normale.

Ma prima voglio parlarvi di un genere di libri che ha perso splendore negli ultimi anni. Voglio parlarvi dei cosiddetti "best Seller".



Cos'è un Best Seller?

Un libro i successo, un libro che ha venduto milioni di copie ed.... e basta.
Molti pensano che il marchio  BS sia un marchio non solo di vendita ma anche di qualità del prodotto; ma, per contraddirli, basta vedere gli ultimi Best Seller( e dico vedere perchè moralmente non ho il coraggio di leggerli) come la trilogia di cinquanta sfumature.



Da quello che ho leggicchiato posso dire solo e solo una parola su questa serie: MERDA.

Ma avendo discusso il significato di questa parola, passiamo all'argomento principale: i vecchi Best Seller.

Se dico XX secolo quali scrittori vi vengono in mente?

Orwell, Agatha Christie, Huxley, Bradbury, Dick... e King?

Stephen King? l'ultimo scrittore del XX secolo; l'unico che scrive un libro di successo praticamente all'anno, inserendo significati più profondi di quello che sembra?

Uno scrittore commerciale, come Stephen King, può sembrare che scriva libri piacevoli, ma privi di significato, anche dovuto alla sua mole di libri pubblicati.. ma è sempre rischioso giudicare uno scrittore.

Adesso non voglio dire che i libri di King( di cui ho letto solo It ma comincerò a leggere altri suoi testi) siano più profondi di quelli di Orwell o con più suspance di quelle di Christie... ma voglio dirvi solo le mie impressioni, a caldo sul suo capolavoro di maggior successo: It.



Leggendo queste 1300 pagine( che per me che ero abituato a 300-400 pagine, sono state una vera maratona) ho vissuto la vita di sette personaggi reali, personaggi che mi sono parsi reali, con comportamenti reali e sentimenti reali; arrivando persino a diventare "amico" di quei personaggi tanto reali da far accapponare la pelle. Inoltre ho provato, per la prima volta( cosa mai successa neanche con i racconti del terrore di Poe), un brivido di tensione, confusione e disagio leggendo alcune pagine di questo libro( non vi dico quali per non farvi spoiler).
In conclusione posso dirvi:
presto scriverò un posto completamente dedicato a It spiegandovi punto per punto cosa mi è piaciuto e cosa no(con relativi spoiler)
Se volete leggervi il libro, dopo non potrete più vedere il film( le incongruenza con il libro sono enormi anche se giustificate. PS: Il Pennywise di Curry è da brividi)

e ricordatevi:

"STANNO STRETTI SOTTO I LETTI SETTE SPETTRI"

giovedì 6 agosto 2015

lunedì 3 agosto 2015

Responsabilità: l'esperienza che fa diventare adulti

Quando si diventa grandi?
Quando si diventa uomini?

Quando si ha una ragazza; quando si ha la patente, quando si finisce la maturità ..

No.

Si diventa VERAMENTE grandi solo quando si accettano le responsabilità, quando si accetta di convivere con i propri dubbi, quando si va a dormire serenamente dopo che hai fatto qualcosa.... allora si diventa grandi.



Molti pensano che a 18 anni si diventa adulti, ma questi si sbagliano. Esistono uomini di 50 anni così come ne esistono di 16.
Tutto dipende da quanta responsabilità abbiamo e da come affrontiamo questa.

La responsabilità crea dubbi e domande che tormentano la mente e il corpo come:
Sono in grado di farlo?
Sono adatto a questa cosa?
e se sbaglio?
e se non riesco nell'impresa?
...eccetera.

Questi dubbi devono scomparire affinché il ragazzo/a diventi adulto/a.

Ma come reprimere questi dubbi, come far tacere la vocina dell'insicurezza del nostro inconscio?

Sicurezza ed esperienza.



La prima è un dono intrinseco di ogni persona, l'altra una dote che si impara continuando a responsabilizzarsi sempre di più.

In conclusione l'unico modo per diventare adulti e quello di avere responsabilità sempre maggiori, e per questo, bisogna accettare ogni occasione per elevare il proprio status mentale da bimbo a uomo; anche se queste occasioni ci sembrano complicate e sentiamo le vocine insicure in testa.
Quindi


mattatevi in gioco, perché solo giocando si può vincere...