Gli anni d'oro del genere distopico sono
in concomitanza con l'affermarsi delle più distopiche realtà
totalitarie del novecento.
Oggi,
senz'ombra di dubbio, ci troviamo in una realtà migliore di quella
che trovarono i vari Orwell, Huxley … e questa realtà la dobbiamo
anche un po' a loro.
A
tutti loro che hanno criticato, tra le righe, le proprie società,
gli usi e i costumi della loro gente, le superstizioni eccetera. A
tutti loro che ci hanno mostrato come poteva finire se continuavamo
ad essere ciechi. A tutti loro che si sono impegnati a far sì che ci
ricordassimo dove volevamo arrivare e, per fortuna, non siamo
arrivati.
I
loro “consigli” hanno permesso alla popolazione di capire gli
errori del passato e cercare di rimediare.
Cercare
di rimediare con l'Unione Europea, con l'instaurazione del primo
governo socialista in sudamericana, con la riduzione delle armi
nucleari e con la continua ricerca di un mondo migliore.
Ciononostante,
questo mondo ancora non esiste e, molto probabilmente, non esisterà
mai siccome l'utopia è soggettiva poiché dipende dai nostri
desideri e dalla nostra esperienza di vita complessiva.
L'obiettivo
della letteratura distopica( ma anche di tutti glia altri mezzi di
critica che sfruttano la rappresentazione di una società fittizia
per criticare la società attuale) era quello di aprire le menti
delle persone per riuscire a farci vedere la strada da percorrere per
avvicinarci all'ideale dell'utopia( che risulta essere l'opposta di
quella descritta nel romanzo). Visto che questo ideale non è stato
ancora raggiunto, il suo compito non è ancora finito.
La
mancanza di vere scritture distopiche attualmente, però, lascia
libero sfogo ai governi attuali che via via stanno arretrando la loro
mentalità ritornando agli ideali politici del secolo scorso. Questo
tipo di letteratura è fondamentale perché solo leggendo un libro
che non critica apertamente la società si può capire in che modo
viviamo, perché leggere un testo col solo scopo di criticare la
società non viene letto con entusiasmo ed attenzione; ma un testo
che racconta le vicissitudini di un uomo che vive in un mondo
distopico, un mondo con forti riferimenti alla società moderna,
inspira fortemente il lettore facendolo pensare e riflettere su dove
vive e sulla sua società.
In
conclusione la distopia è ancora un mezzo valido per criticare la
società visto che essa non ha ancora completato il suo vero compito.
L'unico
problema è dato dalla mancanza di veri romanzi distopici nel
panorama attuale; dobbiamo accontentarci dei classici che, comunque
sia, ancora oggi sono “attuali”.
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