venerdì 1 maggio 2015

Internet: il nuovo “Big Brother”?

Negli ultimi cinque anni lo sviluppo di internet è stato impressionane. Oramai non è concepibile una vita senza avere uno smartphone, oppure senza usare Google, Facebook eccetera.
Tutti sono dipendenti. Nessuno escluso.
E il bello di internet è che si presenta come la democrazia: libera e appartenente al popolo. Ma, come la democrazia, internet ci riempe, ogni giorno, di informazioni che sono una l'opposto dell'altra causando la disinformazione che è pari, se non peggio, al nascondere i fatti.
Il capire se un'informazione è vera o fittizia dipende da ognuno di noi e, in particolare, dalla nostra cultura generale. Per questo i giovani sono la classe più colpita da questo nuovo “virus”.
Virus perché riesce a far discutere le persone su fatti futili e impossibili da verificare.



Internet ha due facce: una utopica e l'altra distopica.
La parte utopica è quella che permette di condividere i propri pensieri, le proprie informazioni, di conoscere il mondo e creare un collegamento tra noi e le persone che distano migliaia di chilometri da noi. Tutto ciò rimpicciolisce ancora di più il mondo e permette di non perderci mai. Tutto ciò ci permette di non essere mai soli.
E, il non essere mai soli è un aspetto, per certi versi, distopico.
Distopico perché siamo sempre controllati da internet, le nostre webcam possono essere hakerate, le nostre password eluse, le nostre informazioni personali sono di dominio pubblico appena ci registriamo in un social network eccetera.
Insomma internet come un bambino quando nasce: egli può diventare quelle che vuole.
E cosa sarà internet dipende soprattutto dalla società.

Solo essa può decidere se diventerà il nuovo Grande Fratello o il mezzo per creare un mondo migliore. 

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