domenica 26 aprile 2015

La distopia "sociale"

Il romanzo sociale è il “figlio” più prossimo a 1984. Un tipo di scrittura nata e sviluppatasi per criticare la società e la cultura moderna, assume toni di vera e propria protesta inizialmente, con Orwell e, successivamente, con i romanzi di Bradbury, Dick e i fumetti di Alan Moore.

La caratteristiche principali di questi tipo di romanzi sono:
  • Mondo a stampo totalitario;
  • Annullamento dell'individuo non più visto come una persona ma come mero numero;
  • critica nascosta contro la società dell'epoca;
  • critica contro il perbenismo;
  • mondo a stampo Orwelliano;
  • Elementi simbolo della distopia come il controllo da parte di un leader simile al G.F;

Ciononostante il romanzo distopico sociale, negli ultimi anni, è andato a disperdersi per lasciare spazio a romanzi futuristici, a stampo post-apocalittico, che criticano la società ma non fanno di questa critica il cavallo da battaglia dell'opera.
Poi, con l'affermarsi del cinema e del mondo videoludico, il romanzo distopico ha lasciato spazio a questi nuovi tipi di “arte” che riescono ad accogliere un maggior pubblico e a interessare un massa di individui molto più ampia di quanto possa fare un qualunque romanzo che critica la società.
Di queste opere di cinema ricordiamo:
  • V per Vendetta;
  • Matrix;
  • Fight Club;
  • Arancia Meccanica;
  • Equlibrium;
  • Watchmen;
  • eccetera
Ovviamente molti di questi film sono tratti da romanzi o fumetti più antichi, ma la loro fortuna e la loro importanza, è nata solo con di quest'ultimi.

Basta pensare a “V per Vendetta”, che, prima della sua uscita nel 2005, era solo una chicca per gli appassionati di fumetti e poi è diventato simbolo di ribellione grazie al film( che peraltro modifica molti elementi dell'originale).

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