La Storia.
La Storia è
il nostro bagaglio più importante.
È quello
che siamo, quello che eravamo e quello che saremmo.
Molti
pensano che la storia non sia nient'altro che una progressione di
date e di avvenimenti, troppo lontani per capirli e comprenderli alla
perfezione.
Questi si
sbagliano.
Con il
termine Storia si intendono tutti gli avvenimenti succeduti dalla
nascita dell'uomo( gli ultimi tre milioni di anni), ma non solo.
Essa è
soprattutto l'insieme delle nostre abitudini, della nostra cultura,
del nostro modo di pensare.
Tutti i
nostri comportamenti sono riflessi dallo specchio dalla Storia.
Gli elementi
che più di tutti usiamo per avvicinarci alla storia sono il Ricordo
e l'Immaginazione.
Il primo è
il modo per vivere la storia già vissuta e il secondo ci aiuta a
vivere storie antiche ed immaginarie.
Ma è
possibile immaginare un evento non vissuto?
No. Ma,
conoscendo perfettamente tutte le sfaccettature dell'evento
interessato, possiamo avvicinarci il più possibile al limite che
avvicina il Ricordo all'Immaginazione.
Come
Nietzsche diceva nel suo saggio “Considerazioni inattuali-
Sull'utilità e il danno della storia per la vita( 1884)”: Osserva
il gregge che pascola davanti a te: non sa che cosa sia ieri, che
cosa sia oggi, salta intorno, mangia, digerisce, alta di nuovo. È
così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente
con il suo piacere e il suo dispiacere, attaccato cioè al piolo
dell'attimo e perciò né triste né annoiato […].
Il
ragionamento del filosofo tedesco è tanto profondo quanto semplice
da comprendere: l'uomo è l'unica creatura sulla Terra che ha la
capacità di Ricordare. È il solo capace di trasmettere, studiare e
mantenere negli anni a venire le conoscenze passate.
Gli esempi
più concreti di questa incredibile capacità umana sono l'evoluzione
della matematica, della letteratura, il multiculturalismo mondiale,
eccetera.
Ma,
nonostante questo dono, l'uomo ha un grande difetto: è, per natura,
un animale egoista.
“La
distruzione del passato è uno dei fenomeni più tipici e insieme più
strani del Novecento( E. J. Hobsbawn “Il secolo breve”)”.
Come
commenta, con un pizzico di delusione, Hobsbawn, l'uomo non vuole
ricordare tutto, specialmente non vuole ricordare l'ultimo secolo.
Egli vuole dimenticare il dolore provato per la prima guerra
mondiale; la gioia, che successivamente, si è tramutata in pura
illusione, provata con la nascita del primo governo del popolo; la
tensione politica-sociale che ha causato la seconda guerra mondiale;
Hiroshima e Nagasaki; il dopoguerra; le rivoluzioni; la fine
dell'illusione comunista; la nascita del capitalismo moderno; la
rivoluzione culturale del '68; eccetera.
L'uomo tenta
di dimenticare il “secolo breve”.
È come se
un figlio volesse dimenticare suo Padre e i suoi insegnamenti. Forse
può dimenticarsi l'uomo ma non potrà mai dimenticare la serie degli
insegnamenti ricevuti.
Stesso
discorso vale per il rapporto tra la storia del Novecento e l'uomo.
“La storia
recente dell'uomo europeo si riassume in questa incapacità di cadere
nel tempo e di conoscerlo( Spinelli, “i sonno della memoria”
2001).”
Spinelli
intuisce che l'uomo non riesce a comprendere il Novecento, perciò
cerca di dimenticarlo.
Ma non ci
riesce. Non ci può riuscire.
È
impossibile dimenticare il secolo che ci ha fatto vedere nuove
possibilità di vivere, di combattere, nuove conoscenze e una più
ampia visione di ciò che siamo interiormente( Freud) e di ciò che
ci circonda( Einstein).
In poche
parole è impossibile dimenticare quello che eravamo, per quanto
violenti, ignoranti e intolleranti fossimo.
“La
memoria è il rombo sordo del tempo, scandisce il distacco del
passato per tentare di capire quel che è accaduto( E. Loewenthal “La
Stampa” 25-11-2012)”.
Condividendo
il pensiero di Loewenthal, e cioè che con la memoria si può tentare
di capire il passato, concludiamo dicendo che la storia è l'elemento
che più ci differenzia dalle altre creature di Dio.
La nostra
incredibile capacità di capire cosa va ricordato e cosa no, capacità
che risulta soggettiva nel singolo ma oggettiva nel gruppo, ci
investe, di diritto, dell'incarico di essere più evoluto sulla
Terra.
L'unico modo
per avere un future il più roseo possibile è quello di non
commettere più gli errori dei nostri predecessori.
Per far
questo bisogna conoscere il passato; gli errori che abbiamo commesso,
il perché li abbiamo commessi e il come li abbiamo commessi.
In poche
parole è necessario conoscere la Storia, espressione più profonda
del nostro Io.
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